Le mie innamoratine

Poesia di Arthur Rimbaud

Un idrolato lacrimale lava
     I cieli verde-verza:
Sotto l'albero che s'ingemma e sbava,
     I caucciù vostri
 
Bianchi di lune particolari
     Dai tondi brividi,
Suvvia, cozzate le ginocchiere,
     Mie racchione!
 
A quei tempi noi due ci amavamo,
     Scorfano blu!
Ci nutrivamo d'uova alla coque
     E di panico!
 
Mi hai consacrato poeta, una sera,
     Scorfano biondo:
Vieni un po' qua, che ti frusti,
     Qua sul mio grembo;
 
Ho vomitato la tua brillantina,
     Scorfano bruno;
A fil di fronte, tu taglieresti
     Il mio mandolino.
 
Pfu! le mie salive prosciugate,
     Scorfano rosso,
Ancora infestano le trincee
     Del tuo seno tondo!
 
Oh mie innamoratine, quanto
     Vi odio!
Coprite di stracci contriti le vostre
     Laide tettine!
 
Su, calpestate i miei vecchi timballi
     Di sentimento;
- Hop là! gradite il mio ballo
     Per un momento…
 
Le vostre scapole si disarticolano,
     Amori miei!
Con una stella su reni che arrancano,
     Piroettate le vostre piroette!
 
E dire che per simili palette
     Ho rimato!
Io vorrei sconquassarvi i fianchi,
    D'avere amato!
 
Ammasso insulso di stelle sbagliate,
     Via! nei cantucci!
In Dio creperete, d'abiette cure
     Imbardellate!
 
Sotto le lune particolari
     Dai tondi brividi,
Su, cozzate le ginocchiere,
      Mie racchione!