Degli anni folli la sfiorita allegrezza
mi pesa come una torbida ebbrezza.
Ma come il vino è l’amaro del passato
nell’anima: più vecchio, più il sapore è marcato.
Triste è la mia vita: pene e un destino oscuro,
predice il mare tempestoso del futuro.
Amici cari! Non voglio morire,
ma voglio vivere, pensare e soffrire;
lo so che avrò ancora delle contentezze,
tra angustie, affanni e amarezze:
chissà, di un’armonia mi potrei beare,
o di una favola che mi faccia lacrimare,
magari brilli sul tramonto triste mio
l’amor che mi farà il sorriso dell’addio.