Mi prese la forza minuto per minuto,
mi prese la vita ora per ora,
mi prosciugò come una luna accesa dalla febbre
essicca il mondo nel suo giro.
I giorni passavano come ombre,
i minuti rotavano come stelle.
Mi prese la pietà dal cuore,
e la tramutò in sorrisi.
Era un pugno di creta da scultore,
e i miei pensieri segreti erano dita:
volavano dietro la sua fronte pensosa
e la solcavano in profondo con la pena.
Fissarono le sue labbra, afflosciarono le sue gote,
abbassarono i suoi occhi col dolore.
La mia anima aveva penetrato la creta,
lottando come sette demoni.
Non era mia, non era sua;
lei la teneva, ma queste lotte
plasmarono un viso che lei odiava,
e un viso ch'io temevo di vedere.
Colpii le finestre, scossi i paletti.
Mi nascosi in un angolo -
E poi lei morì e mi perseguitò col suo spettro,
e mi perseguitò finché non fui morto.