Suite del ’53

Poesia di Giacinto Spagnoletti

I
Se appena abbandoni le tue mani
sul lenzuolo, accade come ai passeri
quando scorgono briciole di pane
sul davanzale: avanzano, indietreggiano,
sempre più timorosi. Così avvicino
le labbra alle tue mani
e sento quel biancore, quella grazia.

II
Vorrei non fosse più giorno né notte,
ma solo una catena di sospiri
ininterrotti. E questa morbida intesa
di corpi contenesse un tempo solo,
un unico silenzio meridiano
solcato dal respiro di noi due.

III
Davvero non so immaginarti
con i capelli scarmigliati
o troppo bene pettinati a onde.
Lisci e divisi in bande
sono sillabe che incorniciano
il tuo volto, sono i miei pensieri
staccatisi da me a confondersi
con i tuoi.