Acquaforte

Poesia di Nikolaj Zabolockij

Traduzione di Paolo Statuti
E risonò nella sala assordante:
“Dalla casa dello zar un defunto è fuggito!”

Il defunto per le strade fiero cammina,
Gli inquilini lo tirano per le briglie,
Con voce di tromba egli canta una prece
E le sue braccia al cielo solleva.
Occhiali ramati, montati su membrana,
Pieno fino al collo di acqua sotterranea.
Su di lui uccelli di legno con fragore
Chiudono le ali sui battenti.
E intorno fulmini, cigolio di cilindri
E il cielo arricciato – e qui
La scatola della città con la porta sbottonata
E dietro una lamina di vetro – il rosmarino.