Addio agli amici

Poesia di Nikolaj Zabolockij

Traduzione di Paolo Statuti
Con larghi cappelli, lunghe giacche,
Coi quaderni delle vostre poesie,
Da tempo siete finiti in polvere,
Come rametti caduti di lillà.
 
Siete là dove non ci sono forme pronte,
Dove tutto è diviso, confuso, spezzato,
Dove al posto del cielo – solo un tumulo
E l’immobile orbita lunare.
 
Là, in un’altra indistinta lingua
Canta un coro di silenziosi insetti,
Là con una lanternina in mano
Lo scarabeo-uomo accoglie i conoscenti.
 
State in pace, compagni miei?
Avete sollievo? Tutto avete obliato?
Ora per fratelli avete steli, sospiri,
Mucchietti di polvere, garofani.
 
Ora per sorelle avete radici, formiche,
Schegge di legno, piante di lillà…
E non siete più in grado di ricordare
La lingua del fratello rimasto in alto.
 
Per lui ancora non c’è posto là,
Dove siete scomparsi lievi come ombre,
Con larghi cappelli, lunghe giacche,
Coi quaderni delle vostre poesie.