Io toccavo le foglie di eucalipto

Poesia di Nikolaj Zabolockij

Traduzione di Paolo Statuti
Io toccavo le foglie di eucalipto
E le dure penne dell’agave.
Mi cantava un canto serale
Di Adžaria l’erba soave.
La magnolia nel bianco vestito
Piegava il suo corpo trasparente,
E il mare, il mare così azzurro,
Sulla riva cantava furente.
 
Ma nell’aspra luce della natura
Io di Mosca sognavo un boschetto,
Dove il cielo azzurro è più bianco,
Il verde più modesto e più schietto,
Dove il tenero rigogolo geme
Sulla chiara vista del prato,
Dove la mia cara compagna
Lo sguardo triste ha posato.
 
E tremò il cuore dal dolore,
E lacrime pure e lucenti
Caddero nei calici delle piante,
Dove gridavano bianchi uccelli.
E in cielo, grigi di polvere,
Spiccavano i lauri canforati,
E sonavano pallide trombe,
E battevano timpani ramati.