La pioggia

Poesia di Nikolaj Zabolockij

Traduzione di Paolo Statuti
Nella nebbia di nebulose rovine
Incontrando l’alba mattutina,
Essa era quasi immateriale
E svestita di forme di vita.
 
L’embrione, nutrito da una nube,
Si agitava, ribolliva,
E a un tratto, allegro e potente,
Toccò le corde e prese a cantare.
 
E brillò l’intero querceto
Di un fulmineo bagliore di pianto,
E le foglie di ogni giuntura
Vibrarono nelle betulle.
 
Tirata da migliaia di fili
Tra il cielo cupo e la terra,
Irruppe nel torrente degli eventi,
Con la testa rivolta all’ingiù.
 
Cadeva da lontano, inclinata,
Sul canuto stuolo dei boschi.
E tutta la terra col possente grembo
La beveva, dopo tanti fremiti.