Mettimi un dito in cul, caro vecchione - Sonetto V
Poesia di Pietro Aretino
Mettimi un dito in cul, caro vecchione, E spingi il cazzo dentro a poco a poco; Alza ben questa gamba e fà buon gioco Poi mena senza far ripetizione. Che per mia fè quest’è il miglior boccone Che mangiar il pan unto presso il foco, E s’in potta ti spiace, muta loco Ch’uomo non v’è che non sia buggerone. In potta t’el farò per questa fiata E in quest’altra, e n’ potta e n’cul il cazzo Mi farà lieto, e tu lieta e beata. E chi vuol esser gran maestro è pazzo, Ed è proprio un uccel perde giornata Chi d’altro che di fotter ha solazzo. E creppi in un palazzo Ser cortigian, e aspetti ch’il tal muoja, Ch’io bramo per me sol trarme la foja.