Per Europa godere in bue cangiossi - Sonetto III

Poesia di Pietro Aretino

Per Europa godere in bue cangiossi
Giove, che di chiavarla avea desìo,
E la sua deità posta in obblìo,
In più bestiali forme trasformossi.

    Marte ancor cui perdè li suoi ripossi,
Che potea ben goder perche era Dio,
E di tanto chiavar pagonne il fio,
Mentre qual topo in rete pur restossi.

    All’incontro costui, che qui mirate,
Che pur senza pericolo potria
Chiavar, non cura potta nè culate.

    Questa per certo è pur coglioneria
Trà le maggiori e più solennizzate
E che commessa mai al mondo sia.

                    Povera mercanzia!
Non lo sai tu coglion ch’è un gran marmotta
    Colui, che di sua man fà culo e potta.