Questi nostri sonetti fatti a cazzi - Sonetto XXVI

Poesia di Pietro Aretino

Questi nostri sonetti fatti a cazzi
Soggetti sol di cazzi, culi e potte,
E che son fatti a culi, a cazzi, a potte,
S’assomigliano a voi, visi di cazzi.

    Almen l’armi portaste al mondo, o cazzi,
E v’ascondete in culi e nelle potte,
Poeti fatti a cazzi, a culi, a potte
Prodotti da gran potte e da gran cazzi.

    E s’il furor vi manca ancora, o cazzi
Sarete e tornerete becca-potte,
Come il più delle volte sono i cazzi.

    Qui finisco il soggetto delle potte
Per entrar nel numero, de’ cazzi
E lascierò voi cazzi in culi e in potte.

                    Chi ha le voglie corrotte
Legga cotesta gran coglioneria,
    Ch’il mal anno e il mal tempo Dio gli dia.