Corso delle argille

Poesia di René Char

Traduzione di Francesco Marotta
Guardali, custode vigile, da un mattino all’altro,
lunghi, che si attorcigliano, i mobili rovi,
la terra che ci preme col suo viso assente,
il dolore che si addensa, grillo dal canto uguale,
e un dio che emerge solo per gonfiare la sete
di quanti alle acque vive la parola rivolgono.
Rallegrati, dunque, mia amata, del destino che segue:
non disperderà la morte la memoria amorosa.